25 lug 2011

LORO SONO VERAMENTE TRA DI NOI?


Con il trascorrere degli anni il fenomeno dello "Zombie" si diffonde sempre di più quasi toccando il dominio dei vampiri.Film,giochi,canzoni,programmi,ormai sono molte le fonti di comunicazioni che rappresentano questo orribile personaggio dell'horror.
Sappiamo anche da dove si è diffuso il mito del morto vivente e in che luogo.Ma è mai capitato nella realtà concreta di incontrarne uno in carne e ossa?
Sfogliando gli archivi più reconditi abbiamo raccolto molte testimonianze delle quali molto crdibili e affermabili.
Iniziamo per questo un lungo viaggio alla scoperta dei presunti o tali veri "Zombi".

Tra le prime a interresarsi al fenomeno dei presunti zombi fu una docente.Nell'ottobre del 1936, in una valle haitiana, venne trovata una donna nuda in stato confusionale.Morta giovane venne seppellita. La studiosa facendole visita la descrisse in qusto modo:aveva ill viso pallido, gli occhi morti e le palpebre bianche come fossero state corrose dall’ acido».
Secondo la studiosa, ad Haiti,le persone diventavano zombi se tradivano i segreti delle società magiche. Certamente questa espressione la rendeva poco credibile e molto superstiziosa.

Ma una vicenda porto' la ragione alla studentessa.La macchina sua e del suo maestro ebbe un problema e nell'attesa di un aiuto vennero accolti in casa da un signore di bassa statura presso la sua dimora. L'ospitante era un prete voodo e l'argomento principale fu la sua religione.Il maestro era scettico davanti alle sue parole fino a quando non vide arrivare Celestin,un amico suo morto sei mesi prima all'interno della stanza dove stavano.Turbato il mestro si fece spiegare quella stregoneria e il prete spiego' che il suo amico era vittima di una formula magica di morte scagliatagli contro da un mago.Altre storie furono riportate dal maestro della studiosa, disegnano un'unica e sola ipotesi in merito al fenomeno degli zombi:persone defunte che si rianimano.Nonostante quelle esperienze il maestro penso' solo alla superstizone del paese e non torno' più sull'argomento.
La nostra studiosa sosteneva, che il fenomeno che lei chiamava "zombificazione" era l'effetto ottenuto dall'uso di una miscela velenosa che agiva in modo istantaneo. Ma nessuno la continuava a credere.
Fu un giovane antropologo americano ad affermare tale tesi , scoprendo che il fenomeno veniva indotto da certe sostanze velenose tipiche dei pesce palla.
Interpellato dal dottor Nathan Kline, si trovo' a due casi , che confermavano appieno come la tesi della studiosa era realtà e non pura fantasia.












  • Clairvius Narcisse morì il 2 maggio 1962 presso l'ospedale A. Schweitzer di Deschapelles, sull'isola di Haiti, in seguito ad una violenta febbre. Il fatto fu accertato da medici e familiari. Le esequie si svolsero il giorno seguente.

    Nel 1980 la sorella di Clairvius, Angelina Narcisse, lo riconobbe mentre fece la spesa al mercato. Egli affermava di essere stato vittima della magia nera, e costretto fino al 1964 (quindi per due anni dopo la morte) a servire un bokor, uno

    stregone della tradizione vudù. In seguito alla morte del suo padrone, avrebbe girovagato senza meta per altri sedici anni in cerca dei familiari.

    La vicenda interessò la BBC, che provvide ad inviare una squadra sull'isola nel 1981. Le testimonianze di più di 200 persone confermarono che quell'uomo ricomparso dal nulla era davvero Clairvius Narcisse.






  • Una donna trentenne di nome Francina,mori' di una malattia e tale decesso fu riconosciuto dalla madre. Tre anni dopo, la stessa madre l'aveva ritrovata in vita e riconosciuta grazie a una cicatrice sulla tempia. Aperta la bara, era stata trovata piena di sassi. Secondo Francina, era stato il marito geloso a ucciderla con un potente veleno.






Nel 1980 un'altra donna sessantenne, venne trovata a vagare senza meta nel suo villaggio natio fra lo stupore di tutti coloro che l'avevano conosciuta, visto che era ufficialmente morta nel 1964.
Giunto ad Hard per investigare sul fenomeno, l'attenzione di un noto investigatore si era soprattutto concentrata sulla pianta di Datura stramonium, che gli isolani chiamano la pianta degli zombi. Il primo incontro lo portò a conoscere un esperto di magia e folclore voodoo. Poi aveva intervistato il cinquantenne ritornato dalla sorella, che aveva pienamente confermato tutta la sua storia. Anche lui era stato vittima della cattiveria di un fratello invidioso. Questi era una specie di Casanova dell'isola e aveva seminato figli illegittimi un po' ovunque, che si guardava bene dal riconoscere e soprattutto dal sostentare. Alla fine delle sue ricerche, l’investigatore era giunto alla conclusione che attuare un rito di zombificazione non era sempre un atto di malvagità.Ci fece un libro che ebbe un notevole successo.
Alla fine della lettura del libro scritto dal nostro investigatore, una cosa appare certa:" il fenomeno degli zombi, dei morti viventi, di coloro che "fanno ritorno" è indiscutibilmente reale. Tuttavia, questo non toglie che alcuni fra gli eventi etichettati come tali non possano essere ascritti ad altre tipologie di fenomeni, diversi dalla magia voodoo che sovrintende, misteriosa, alla inquietante casistica relativa agli zombi"
Continuamo a presentare testimonienze vere dell'epoche passate.







La mattina del 24 ottobre 1936 gli abitanti del villaggio di Ennery, poco distante da Haiti, ricevono una visita inaspettata. Un'anziana, pallida,il suo viso era rugoso,cammina lungo la va principale. I suoi occhi infiammati gli hanno causato la caduta di tutte le ciglia. Veste abiti sporchi e logori, zoppica ed è in uno stato confusionale. Si ripara dal sole con un vecchio straccio nero ed emette dei
gemiti per la luce solare.
La gente che la guarda ha paura.La donna,assomiglia a Felicia Felix Mentor, un’abitante del villaggio deceduta di recente. Viene infatti accolta in casa dei Mentor, ripulita e rifocillata.Per il suo stato trasandato,viene mandata all’ospedale. Tutta Tahiti la crede già che si tratti di una ritornante!
Il medico la visita ottiene risposte incoerenti alle sue domande.La donna è abulica, non sa il suo nome,la sua età. Gli indigeni sono convinti che sia Felicia, perché zoppica. La defunta si era fratturata la gamba prima di morire. Il medico, dubbioso, procede con le analisi di routine. Fatta la radiografia, non risulta alcuna frattura. La sconosciuta non è Felicia. Zoppica, sì, ma solo per via di una prolungata denutrizione.Si tratta di una schizofrenica? Questo il parere più cedibile del responsabile della visita. Gli abitanti del villaggio non la pensano così. Loro sanno cose che i dottori non sanno...







Dopo queste testimonianze vi lasciamo un quesito:secondo voi è possibile far tornare un morto in vita?Per me no.Alla prossima puntata.


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