6 set 2015

MORTE SUL SET

La televisione nazionale negli ultimi tempi non ha proposto programmi dagli argomenti interessanti e seri, basti pensare all'avvento dei reality show sul finire degli anni '90.Il programma di culto di questo genere è stato nel corso degli anni "Il Grande Fratello" con le sue 14 edizioni.Un gruppo di persone sconosciute tra loro e al  mondo dello spettacolo vengono scelte per vivere all'interno di una casa e verranno sorvegliate 24 ore su 24 da telecamere.Non avranno modo di comunicare con l'esterno non disponendo di alcun mezzo di telecomunicazione, ma potranno solo parlare con uno speaker che gli terrà aggiornati sugli sviluppi del gioco.Questa è la formula del reality che nel corso degli anni ha incuriosito il nostro bel Paese ma successivamente la gestione non è cambiata, diventando una copia delle edizioni già trasmesse.Purtroppo il pubblico italiano è superficiale e per questo  interesse manda avanti tali trasmissioni, tanto da permettere al "Grande Fratello di giungere alla 14° edizione.
Penso di  essere tra i pochi a non seguirlo.Solo la prima edizione mi aveva incuriosito ma da lì in poi non ha trovato in me più alcun interesse.
Una protesta di questo format televisivo è stata effettuata da Charlie Brooker,conduttore e produttore televisivo britannico.Il suddetto ha creato la serie televisiva "Dead Set", denunciando la tv moderna e quello che propone:superficialità, vouyerismo e superbia.
La serie si suddivide in cinque episodi, da 25 minuti ognuna, tranne il pilot che ha la durata di tre quarti d'ora; in essa si rispecchia la cultura moderna.Una società composta da spettatori in veste di morti viventi, senza un'anima, che ricevono ma non colgono i contenuti, come dei contenitori senza fondo.
Ovviamente la televisione ne approffitta, usando il potere concessole, conoscendo  la mentalità del pubblico e condizionadolo, imponendogli il proprio messaggio.
Per fortuna però esiste una minoranza che non segue la corrente del fiume, ma si rifiuta sopravvivendo all'universo dello "zombi-spettatore".
Questa è la metafora di "Dead Set",trasmessa in assoluta nel 2008 in Inghilterra e in seguito nei vari Paesi del Mondo,tra cui l'Italia.La serie è disponibile in formato Dvd dal 3 novembre dello stesso anno.Ha una durata di 141 minuti totali e contiene degli extra:interviste con il regista, scrittore e cast, dietro le quinte,la creazione  effetti speciali, e una selezione di scene eliminate o estese.Per chi non fosse interessato al dvd o non fosse riuscito a trovarlo online,è possibile vedere la serie su "You tube" in streaming sul canale "Bonsai Tv".
Ha ottenuto molte recensioni positive dai migliori siti a tema horror.

Molto originale l'idea di creare un mondo popolato dagli "Infetti" e avere come unico rifugio la casa del          " Grande Fratello".Ho menzionato gli "Infetti" perchè il creatore ha voluto proporli per una serie di motivi,
innanzitutto doveva essere ben diverso da un'altro prodotto a tema zombi sempre made in England,ovvero "Shaun of the Dead", poi c'erano i motivi di bilancio e per questo la proposta di un'infezione rapida da mettere in ginocchio subito il Paese e da non permettere ai produttori di evacuare gli studi.
Le riprese movimentate e la velocità degli "Infetti" sono un chiaro riferimento a quelli proposti da Danny Boyle in " 28 giorni dopo".Il cast protagonista è costituito da tutti bravi attori conosciuti nella loro terra madre ma sconosciuti oltremanica.Rappresentano i vari elementi che propone solitamente il reality nella produzione originale:la bella stupida,il macho,la bella bionda,il rapper intellettuale,il travestito e così via.
Il regista ha voluto dare credibilità alla serie tv richiamando nel cast anche Davina McCall,(che interpreta se stessa) conduttrice di ben dieci edizioni del "Grande Fratello" inglese.Inoltre nella fase dei festeggiamenti al momento dell'eliminazione sono stati chiamati alcuni partecipanti delle vecchie edizioni del reality nella parte di loro stessi.
Beh che dire,una bella idea quella di proporre tutto quello che è possibile nel reale.Anche dopo l'infezione all'interno della casa il regista ha cercato di rendere la situazione sempre più veritiera, ingaggiando un gruppo di sopravvissuti della casa pieno di coraggio e con poche speranze.L’impiego di colori freddi ha contribuito a rendere un clima di disperazione.
La location della  casa del "Grande Fratello" è avvenuta in  una ex base militare nelle vicinanze di Virginia Water nel Surrey.
Nella scena finale dove si vede una grossa orda di infetti entrare negli studi sono persone reclutate presso il social di Facebook.

Nelle varie recensioni lette è stato anche menzionato un confronto con la serie di "The Walking Dead", favorendo a lunga misura "Dead Set". A mio parere  non si possono mettere a confronto due serie distinte.Qui parliamo di una miniserie di cinque episodi contro una serie televisiva che ha raggiunto la sesta stagione.Valutando il successo ottenuto nella programmazione, The Walking Dead ha battuto la serie inglese.E' vero The Walking Dead in molte puntate concilia il sonno, ma nell'insieme è un ottimo prodotto.Le due serie tv sono totalmente diverse su vari concetti da non permettere un paragone.Vorrei mettere Brooker a scrivere altre quattro stagioni di "Dead Set" e valutare poi il suo prodotto.Un prodotto concentrato è più semplice da essere valutato rispetto a una lunga serie.
Prima della conclusione, vi vorrei comunicare che nel corso delle puntate vengono menzionati due pensieri romeriari:
1)Quando l'assistente del programma entra all'interno della casa, il macho, non crede alle sue parole e nomina "La notte dei morti viventi".
2)In un discorso collettivo uno dei componenti della casa chiede il motivo per cui gli infetti vengono nella loro postazione, e un altro gli risponde pensando che sia la possibilità ad essere l'ultimo luogo ricordato prima di diventare infetti, chiaro riferimento a "Zombi".





















 










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