26 dic 2015

IL POETA DEL MACABRO

Nel 1940 nacque George Romero negli Stati Uniti,il padre degli zombi.Qualche decennio prima,esattamente nel 1927,nel nostro Paese aprì per la prima volta gli occhi,il poeta del macabro:Lucio Fulci.Fino ad ora nessuno è riuscito a superare i suoi film a tema zombi per la loro qualità.
Nella sua  vita coltivò molte passioni,come arte musica e cinema.
Si laureò in Lettere e Filosofia,frequentando il "Gruppo Arte Sociale" e collaborò con il Messaggero.Dopo una delusione d'amore,si avvicinò al mondo del cinema,studiando al "Centro Sperimentale di Cinematografia".Il popolare regista mosse i primi passi nel 1950,realizzando tre documentari.La conoscenza con Toto',lo portarono al debutto della regia.Cominciò una lunga collaborazione tra i due.Dopo dieci anni,diresse cantanti famosi del calibro Celentano e Mina.Anche gli attori popolari della commedia italiana furono seguiti dalla sua regia.
A cavallo tra gli anni '60 e '70 cambio genere e si diede al western.
La svolta della sua carriera avvenne però nel 1972,quando girò il suo primo horror.Doveva creare un film-copia di "Zombi",firmato Romero,ma alla fine ne uscì una pellicola molto personale,ottenendo l'appellativo di "maestro dello splatter".Dopo il successo ottenuto con "Zombi 2",Fulci continuò con l'horror e diresse le seguenti pellicole:"Paura nella città dei morti viventi","...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà"" e Quella villa accanto al cimitero".Grazie a questi successi,venne visto come unico rivale di Argento e nominato "poeta del macabro" o "il terrorista dei generi".La sua tecnica nel fare i film,portarono gli spettatori a gustare delle scene splatter inedite, delle trame dai temi surreali,con l'innesto di sequenze spietate e ad alta tensione.I suoi collaboratori (Salvati,Sacchetti,Tommasi) incrementarono ulteriormente la sua popolartà.
L'entrata degli anni '80 videro il lento declino di Fulci.Film di poca qualità,seguiti da budget sempre più miseri e attori non all'altezza,costrinsero il regista a a compiere  passi falsi nella sua carriera.
Le sue condizioni di salute inoltre peggiorarono la situazione e lo costrinsero ad abbandonare il progetto "Zombi 3",influenzandone lo scarso successo.Morì per un attacco diabetico durante le riprese della "Maschera di cera".Il film venne diretto in seguito da Stivaletti e lo dedicò al regista scomparso

Il suo horror nei tempi di massimo splendore,fu bello da vedere, in quanto affrontava temi provocatori e i suoi finali erano aperti e cinici.I temi riccorrenti del suo cinema erano la morte,la crudeltà,il tempo e il peccato.Fu il primo a portare lo splatter ai limiti della visione.La scena che venne più impressa fu l'occhio perforato.Secondo lui era una metafora per dimostrare la perdita della ragione del protagonista.Sempre gli occhi venivano ripresi in un primissimo piano,per mettere in mostra la paura e lo sconcerto dell'attore.
Le scene di violenza pesante non aveva stacchi di montaggio,ma venivano mostrati fino in fondo.
La critica nel corso degli anni della sua carriera lo sottovalutò di molto.Molte volte venne considerato come un regista di B-movie e i suoi prodotti erano di "bassa macelleria".Solo negli ultimi anni le sue opere sono state rivalutate,grazie alle riviste di "Nocturno","Amacord" e "Cine '70".La critica estera invece fu clemente con Fulci,considerandolo a pieni voti un autore estremo e personale.
La sua popolarità è stata omaggiata da grandi del cinema odierno come Sam Raimi e Tarantino.
Se Romero è il padre dei morti viventi,Fulci è stato il padrino dei morti viventi nostrani.




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